Discussione mozione contenimento della nutria

Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo discusso la nostra mozione riguardante il contenimento della nutria. La discussione, durata più di un’ora, ha toccato vari aspetti del problema, non ultimo i fondi che l’attuale maggiornaza si è “dimenticata” di assegnare all’Ambito Territoriale di Caccia con sede a Nogara.

Alla maggiornaza è tornata la memoria dopo che la nostra lista ha presentato, per l’appunto, una mozione dove chiedevamo, fra le altre cose, di assegnare il contributo di 1800 euro arrivato dalla Regione Veneto. E’ sicuramente un caso che la determina è stata fatta 15 giorni dopo che il nostro Consigliere ha protocollato la mozione.

P.S. Guardate il video: ne vale la pena.

Un’idea mostruosa

Il Comitato dei Sindaci del Distretto 3, guidato dal sindaco di Nogara, ha proposto all’ULSS 9 che il numero degli assistiti passi da 1.200 a 1.800-2.000. Praticamente da 600 a 800 pazienti in più per ogni medico di base! Un’idea mostruosa, come direbbe Paolo Villaggio. Passare da 1.200 a 2.000 assistiti non è uno scherzo. E perché non a 3.000? O anche di più? Aumentare il numero di pazienti non è la soluzione al problema della carenza dei medici di base.

Nell’articolo, apparso su “La Cronaca di Verona”, a firma di un ex esponenete dell’attuale maggioranza, si leggono le dichiarazioni di tre sindaci della Bassa Veronese: Nogara, Legnago e Bovolone. Tutti e tre parlano del problema e rilasciano dichiarazioni senza proporre nulla nella direzione di risolvere il problema.

Il primo cittadino di Nogara dichiara che “l’ULSS 9 evidenzia un’importante carenza di medici di famiglia (…). Dei 97 medici collocati a riposo per raggiunti limiti di età nel 2021, solo 86 sono stati “rimpiazzati”; altra ondata di pensionamenti, nel primo semestre del 2022: 67 pensionamenti contro 53 sostituzioni (…)”. Il sindaco, come spesso gli succede, fa solo molte chiacchiere per non dire nulla: lui che è stato anche Presidente della Conferenza dei Sindaci, un distintivo all’occhiello più che un ruolo per migliorare il servizio sanitario pubblico, tanto che, ancora una volta, non fa alcuna proposta. Dovrebbe invece sapere che i pensionamenti sono prevedibili con qualche anno di anticipo, ma non osa criticare il suo collega di partito Zaia, presidente della Regione, dal quale ha imparato che bastano le chiacchiere per lisciare il pelo all’opinione pubblica. Chi dorme non piglia…medici!

Penosa la lagna dell’altro sindaco legaiolo di Legnago, Graziano Lorenzetti, che quando la sanità funziona è merito di Zaia, quando non funziona è colpa di Roma. Il primo cittadino di Bovolone, Orfeo Pozzani, addirittura si rivolge al dentista perché ha male ad un piede: lamenta che il Ministro della Sanità non ha risposto alla segnalazione della chiusura del punto di primo intervento dell’ospedale, questione di chiara e netta competenza, per legge, della Regione. Tanto per depistare la matrice delle responsabilità, oppure perché ignora legge, in entrambi i casi dovrebbe vergognarsi.

In conclusione i nostri sindaci propongono che i medici di base passino da assistere 1.200 pazienti a 2.000. In sostanza più lavoro per i medici di base con conseguente abbassamento del livello di qualità e di assistenza al malato. Un’idea, senza alcun dubbio, mostruosa.