Comunicato pubblico

Noi diciamo un forte, urlato quanto disperato No all’aggressione militare della Russia di Putin all’Ucraina.
 
Condanniamo questa avventura criminale del Cremlino che è una aperta violazione del diritto internazionale. Le immagini della metropolitana di Kiev con bambini e donne terrorizzate sono una ferita e una sconfitta per l’umanità, un drammatico inciampo nell’evoluzione e nella costruzione della pace. La pace non è un’utopia, ma un progetto incompleto da realizzare di cui i potenti della Terra sono responsabili. Il nostro cuore è dalla parte degli ultimi e dei deboli e oggi con i civili ucraini e con quelli russi che manifestano per la pace.
 
Ci troviamo di fronte allo stravolgimento degli assetti strategici mondiali. Nessuna ragione politica giustifica la guerra, siamo contro a prescindere da chi la muova, siano essi occidentali, cinesi o russi, e alle politiche di potenza che preparano scenari distruttivi e di morte.
 
Sarebbe ora che la politica si assumesse la responsabilità di dire NO a tutte le guerre con scelte concrete: STOP alla crescita della spesa militare, SÌ al al disarmo, SÌ alla dismissione delle armi nucleari. La pace va cercata e mantenuta con il dialogo, con la diplomazia, anche e soprattutto quando la guerra è già in atto. Quindi, NEGOZIARE! NEGOZIARE! NEGOZIARE!
 
Dobbiamo ricostruire lo spazio per il dialogo e il negoziato politico con la Russia come si è fatto, ma invano, durante la guerra fredda con la Conferenza e gli accordi di Helsinki nel ’75 e con gli accordi di Minsk nel 2014. Negoziare e ricorrere ai buoni uffici e all’arbitrato, come previsto dalla Carta delle Nazioni Unite, è la sola e vera norma giuridica fondamentale.
 
È proprio in questi momenti di alta tensione che questo diritto deve essere applicato con saggezza, intelligenza e lungimiranza. E lo si deve fare ora che rischiamo la catastrofe più tragica: lo dobbiamo al popolo ucraino, al popolo russo che manifesta contro la guerra, lo dobbiamo ai nostri giovani. L’alternativa è una catastrofica guerra globale che devasterà l’Europa e non avrà vincitori.
 
Se davvero vogliamo la pace smettiamo tutte le guerre e incominciamo a prenderci cura di ciascun essere umano e della natura che ci nutre e ci ospita.